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PRESENTATO IN BORSA A MILANO LO STUDIO “THE STATE OF THE ART OF THE GLOBAL YACHTING MARKET 2025 EDITION”

comunicato stampa

Nautica: il mercato globale della cantieristica tocca quota 34,8 miliardi di euro, in crescita del +7%.

Nel 2024 attesa una stabilizzazione, in controtendenza il segmento grandi yacht.

Il sentiment degli operatori per il futuro: dopo un 2025 in rallentamento anche a causa delle incertezze dei dazi, si prevede una ripresa nel 2026/2027.

Milano, 3 settembre 2025 – Il 2023 è stato un anno da record per la cantieristica nautica mondiale: il mercato globale ha toccato quota 34,8 miliardi di euro, in crescita del +7,3% rispetto al 2022. Per il 2024 si intravede all’orizzonte una stabilizzazione della crescita: le stime globali prevedono una contrazione attorno al -5%. In controtendenza il segmento premium e dei grandi yacht, con una crescita attesa del +5-10% a seconda delle fasce di mercato. Sulle performance del settore potrebbero incidere le nuove tensioni commerciali, con i dazi USA destinati a colpire soprattutto le imbarcazioni di piccola e media dimensione. Per l’industria italiana nel 2024 è invece ancora attesa una crescita, supportata dal mix produttivo principalmente focalizzato, in termini di valore della produzione, sul segmento dei grandi yacht.  

Queste alcune delle evidenze di “The State of the Art of the Global Yachting Market 2025 Edition”, il report realizzato da Deloitte in collaborazione con Confindustria Nautica che analizza il mercato globale della nautica. Giunto alla terza edizione, lo studio è stato presentato in anteprima presso la sede di Borsa Italiana, aPalazzo Mezzanotte, in apertura della conferenza stampa di presentazione del 65° Salone Nautico di Genova.

«Lo studio di Deloitte permette di aggiornare il posizionamento dell’Italia all’interno del quadro globale dell’industria nautica: si tratta di un elemento strategico di conoscenza per gli operatori di settore, alla vigilia della presentazione dei dati di consuntivo Nautica in Cifre 2024 per l’industria nautica italiana, che saranno comunicati dal nostro Ufficio Studi a Genova, mercoledì 17 settembre, prima dell’apertura del Salone Nautico Internazionale», ha affermato Marina Stella, Direttore Generale di Confindustria Nautica, che sottolinea inoltre «come gli operatori del comparto abbiano segnalato nelle interviste l’importanza dei saloni nautici e degli eventi di settore come fattore strategico per l’espansione del proprio business, ben rilevabile per l’industria italiana dall’importante e crescente contributo al surplus della bilancia commerciale nazionale».

L’Italia è la prima industria nautica esportatrice a livello mondiale: il 90% della produzione tricolore è destinata all’export, rappresentando circa il 13% del surplus della bilancia commerciale nazionale, in forte crescita dal 3% del 2015. Nel segmento superyacht, l’Italia mantiene la leadership con il 54% degli ordini per unità e il 34% del valore, trainata dal segmento 30-60 metri: «La cantieristica nautica italiana continua a distinguersi come player globale di riferimento, combinando leadership industriale e capacità di export principalmente sui grandi yacht», ha commentato Tommaso Nastasi, Partner e Value Creation Service Leader di Deloitte Italia.  «Nonostante il rallentamento e stabilizzazione del mercato, si sottolinea che il comparto rileva dei fondamentali più solidi rispetto agli anni precedenti, rimanendo ben posizionato per intercettare la domanda futura di imbarcazioni di alto valore, sostenuta dalla crescita della ricchezza privata e da un posizionamento competitivo unico a livello mondiale».

Nautica globale: nel 2023 performance superiori al PIL globale, nel 2024 un rallentamento

Nel 2023 il mercato globale delle nuove costruzioni ha raggiunto 34,8 miliardi di euro, in crescita del +7,3% rispetto al 2022. Il mercato ha superato la crescita del PIL globale (+2%), in linea con la crescita della ricchezza degli Ultra High Net Worth Individuals, individui con un patrimonio netto superiore ai 30 milioni di dollari, e dei mercati azionari. Nord America ed Europa hanno consolidato la loro posizione di leadership, rappresentando il 72% del mercato finale. In generale, per il 2024 è attesa a livello globale una contrazione di circa il -5%, causata soprattutto dal calo delle imbarcazioni di piccola taglia, che, però, in parte è controbilanciato dai Premium Brand e dai Superyacht. Per l’industria italiana nel 2024 è invece ancora attesa una crescita, supportata dal mix produttivo principalmente focalizzato, in termini di valore della produzione, sul segmento dei grandi yacht.  

Superyacht: nel 2023 il global order book ha toccato quota 696, il livello più alto dal 2009

Dal 2019 al 2023 il segmento dei Superyacht ha registrato una crescita del fatturato del +6,5%, superando il “lusso esperienziale” (+3,8%); la redditività del comparto ha raggiunto il 15%, sfiorando la media del lusso esperienziale (17%), ma con il più forte incremento di marginalità dal 2018 (+9 punti percentuali). Il Global Order Book ha toccato 696 unità nel 2023, il livello più alto dal 2009, grazie al rimbalzo post-Covid, ma dal 2024 è attesa una stabilizzazione. Il segmento degli yacht oltre i 60 metri ha rappresentato solo il 15% delle unità, ma il 57% del valore. Le consegne hanno raggiunto 212 unità nel 2023, il massimo dal 2008, spinte dalle imbarcazioni del segmento 30-40 metri, target della nuova generazione di armatori: per il 2024 sono attese circa 235 unità.

Il sentiment degli operatori per il futuro: i dazi pesano su domanda e marginalità

I principali operatori italiani, intervistati sui risultati consuntivi 2024 e sulle previsioni per il successivo triennio, stimano per il 2024 una crescita più contenuta rispetto all’anno precedente e un rallentamento nel 2025, con una ripresa nel 2026/2027. L’attesa è che il mercato degli yacht e superyacht (>80ft) continui a trainare l’andamento complessivo del comparto. Tra i fattori critici per il futuro, gli operatori italiani intervistati segnalano l’incertezza dei dazi, con impatto su domanda e marginalità, la revisione dei listini, le conseguenze del “destocking” dei dealer, avviato nella stagione 2024/25, e l’avvento di nuove generazioni di consumatori, sempre più attente alla sostenibilità del prodotto e del ciclo produttivo, alla digitalizzazione e a un design customizzato e orientato al lifestyle.

«I dazi rappresentano uno dei principali fattori di incertezza che caratterizzano le aspettative di performance di vendite e marginalità per il 2025», ha sottolineato Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia. «Per un comparto industriale come quello della nautica, che ha un peso rilevantissimo sul surplus di bilancia commerciale del Paese, risulta ancor più importante un esame critico delle strategie doganali sin qui adottate. Bisogna essere sicuri di aver beneficiato di tutti i vantaggi regolamentari disponibili oltre ad analizzare opportunità in nuovi mercati di sbocco delle esportazioni, meno esposti alle turbolenze tariffarie, o di delocalizzazione produttiva tramite alleanze con operatori internazionali. Torna di grande rilevanza, quindi, il ruolo delle fiere di settore, non solo per accrescere la visibilità dei prodotti, ma anche per instaurare connessioni strategiche tra operatori internazionali».

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